MEMORIA loc 2009Concerto della Memoria 2009 
"NIGGU'N" - I SUONI DELL'EBRAISMO

 

Federica Lotti, flauto
Federico Lovato, pianoforte
Elia Ricetti (Rabbino Capo di Venezia), voce e shofàr
Alina Stankevitch, soprano
Olga Ermambetova, mezzo-soprano
Svetlana Sayad, pianoforte

 

Giovedì 22 gennaio 2009 - ore 20:00
Sale Apollinee - Gran Teatro La Fenice
Venezia

 

PROGRAMMA

DARIUS MILHAUD (1892-1974)
"Sonatine" (1922)

ERWIN SCHULHOFF (1894-1942)
"Sonata op.61" (1927)

ERNEST BLOCH (1880-1959)
"Suite Modale" (1956)

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CHANTS FROM THE JEWISH TRADITION

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DMITRIJ SHOSTAKOVICH (1906 - 1975
"From Jewish Poetry"

 

 I. La prima parte presenta i "Da poesia ebraica" di Dmitrij Shostakovich, cantata da due vocaliste russe, Alina Stankevitch e Olga Ermambetova, e la pianista Svetalana Sayad, che dopo aver studiato a Mosca risiedono ora stabilmente in Italia.

 

II. La seconda parte consiste nella presentazione di canti della liturgia eseguiti in occasione di importanti feste bibliche così come in occasioni speciali o ricorrenze minori, usati da varie comunità italiane (più che altro venete e giuliane) ma anche della tradizione spagnola e tedesca. Attraverso le scelte presentate Elia Richetti, il Rabbino capo di Venezia, diventa interprete del ricchissimo patrimonio liturgico musicale che viene tramandato oralmente da secoli, testimonianza emozionante del connubio tra radici riconoscibili e fertili contaminazioni con le realtà circostanti le varie comunità. Il contributo si arricchisce timbricamente con l'utilizzo dello shofàr, il corno d'ariete strumento atavico della tradizione ebraica.

 

III. La terza parte può essere affidata a Federica Lotti, una flautista che ha una brillante carriera alle spalle e che ora insegna al Conservatorio Benedetto Marcello. Questa parte cameristica consiste nell'esecuzione di composizioni novecentesche per flauto e pianoforte di tre autori che hanno in comune la matrice ebraica. Si tratta del francese Darius Milhaud, del boemo Erwin Schulhoff e dello svizzero naturalizzato statunitense Ernest Bloch, con stili ed estetiche molto differenti fra loro. Il primo con la sua "Sonatine" del 1922 propone un linguaggio scanzonato, leggero, raffinato, allusivo a micro contaminazioni jazzistiche.

 

Il secondo compositore è Erwin Schulhoff, un compositore ebreo nato in Boemia, che fu arrestato e internato nel lager di Wulzburg in Baviera, dove poi morì. Schlulhoff scrive la sua "Sonata" nel 1927 agli albori del nazismo. "Enfant prodige" del pianoforte, tornato traumatizzato dall'esperienza patita sul fronte occidentale della Prima Guerra Mondiale - per cui era partito volontario - decide di iscriversi al Partito Comunista; porta il Jazz a Praga. Verrà presto dichiarato artista degenerato e imprigionato. Morirà dopo un anno di internamento in un campo di concentramento in Baviera.

 

Il terzo è il compositore Ernst Bloch, emigrato negli Usa prima che i venti di guerra iniziassero a soffiare sull'Europa. In molti brani ha usato motivi musicali della cultura ebraica come nel "Schelomo" per violoncello e orchestra e nel "Baal Shem" per violino e pianoforte. Scrive nel 1956 "Suite Modale", pura e semplice nel suo svolgersi attraverso riconoscibili melodie ebraiche.